Dimissioni degli amministratori San Gavino Monreale

A seguito delle vicende nebulose che hanno visto interessato l’Ospedale di San Gavino Monreale e le polemiche sul doppio incarico dell’assessore Libero Lai; da più parti e per opinabili ragioni, vengono sollecitate e richieste le dimissioni del sindaco Tomasi e di Libero Lai assessore.

ll Sindaco Tomasi viene accusato di incapacità e negligenza e sopra tutto ritenuto responsabile del trasferimento a SANLURI di numerosi servizi ambulatoriali dello ospedale N.S di Bonaria.All’assessore Lai gli viene invece mosso il rilievo della incompatibilità della doppia carica di assessore allo sport e di allenatore sportivo di una società sangavinese che fruirebbe anch’essa dei contributi comunali.Nessuno obbligo di legge a oggi fa si che sindaco e assessore debbano dare le dimissioni. Nessuno obbligo di legge. Si invoca piuttosto l’obbligo morale. ln altri tempi di fronte a situazioni similari; le opposizioni politiche e gli avversari interni ed esterni si appellavano, con le trombe e i tamburi, all’obbligo morale come arma sufficiente per cacciare gli amministratori in carica. In passato” tempi normali” la formula magica politica dell’obbligo morale, con diverse ragioni, mandò a catafascio numerose amministrazioni comunali sangavinesi con danni enormi irreparabili ancora oggi tangibili. Perirono l’amministrazione Bertolotti, Boi, Tinti, Olla, Ariu, Musanti. Anche la dott.ssa M.Chiara Matzeu, “per obbligo morale”, allora assessore allo sport fu costretta brutalmente a lasciare la presidenza di una società sportiva guidata da Lei. Ripeto, costretta a lasciare nonostante i gloriosi risultati in vetta alle classifiche dei numerosi tornei interregionali.Questa riflessione lunga 17 righe, mi suggerisce e fa nascere il sospetto, che buona parte dei problemi di oggi forse vengono da lontano: dalle tormentate vicende politiche di richieste di dimissioni forzate, inopportune e non appropriate di sindaci  e assessori costretti a lasciare per adempiere al famoso e famigerato clichè dell’obbligo morale. Posso oggi affermare, che è sempre stato nei momenti di vuoti di potere, in assenza di referenti politici, e nella attesa di nuove elezioni che Falchi e Predatori hanno ordito e preordinato le tecniche e gli alibi più svariati e controversi per spolpare i numerosi gioielli di questo Paese San Gavino Monreale. Corro volentieri il rischio di passare come il difensore d°ufficio del sindaco Tomasi e di Libero Lai assessore; ma la mia attenzione è piuttosto verso un richiamo e una aspettativa alla unità della lista elettorale della maggioranza Tomasi Sindaco; carico di numerose e difficili incombenze amministrative delle quali più di una vengono da fallacci vuoti di potere anche del passato: Ospedale compreso. La mia attenzione mi porta a pensare che un altro vuoto di potere, in questo momento delicato aumenta e richiama ancora di più falchi e predatori sempre a danno di questo paese. La mia attenzione mi porta a pensare ancora, come supportare il sindaco nelle sue numerose mansioni incombenze e che forse, se possibile, la nomina della figura del presidente del consiglio comunale potrebbe migliorare la politica locale in seno ai rapporti interpersonali, a quelli con i cittadini e sopra tutto al rafforzamento delle sinergie istituzionali territoriali. La mia attenzione, per salvare ciò che rimane, mi porta anche a pensare a una nuova stagione di rapporti e di coinvolgimenti con la minoranza; anch”essa legittimamente espressa dalla cittadinanza e non ultima, fortemente attenta e motivata dalle dinamiche politiche sociali controverse di questo paese. La mia attenzione mi porta a osservare la battaglia del sindaco di Olbia Settimo Nizzi contro il depauperamento dell’Ospedale pubblico cittadino. Non mi pare che la sua sia una battaglia in solitudine; ma se ho ben osservato a Videolina, il 2 luglio, mi è parso di vederlo accompagnato, nella battaglia per la sua città, dai rappresentanti di tutte le forze politiche del consiglio comunale di Olbia. Tutto questo per dire:  Noi Sangavinesi dobbiamo continuare faziosamente a escludere da una parte e dall’altra a reazione chiedere con forza pericolose dimissioni e conseguenti vuoti di potere?

Franco Serrentì