Il ciclista di Villacidro ha ufficializzato la sua partecipazione alla prossima Corsa Rosa al via da Bologna il prossimo 11 maggio con arrivo fissato il 2 giugno a Verona. Il cavaliere dei Quattro Mori della UAE Emirates reduce dall’ultima stagione molto deludente culminata con la rinuncia ai Mondiali di Innsbruck dove sulla carta poteva essere uno dei favoriti, torna dunque sulle strade che lo hanno consacrato al grande ciclismo e in cui vanta tre vittorie di tappa.
La decisione presa è il risultato delle recenti valutazioni effettuate dall’atleta assieme allo staff tecnico a quello dei preparatori e al comparto medico del team. Aru, due volte sul podio (3° nel 2014 e 2° l’anno seguente), si era ritirato nel 2018 durante la 19esima tappa al termine di un Giro che sembrava un autentico calvario. Ora però c’è la voglia di riscatto dello scalatore sardo, che nel 2016 e nel 2017 aveva scelto le strade del Tour preferendole a quelle del Giro. Il programma di avvicinamento di Aru al Giro d’Italia prevede in debutto nel Trofeo Mallorca (31 gennaio-3 febbraio), Volta ao Algarve (20-24 febbraio) e Volta a Catalunya (25-31 marzo) con un ritiro in altura in Colorado (Stati Uniti d’America) come passo finale prima della Corsa Rosa vero e proprio punto di arrivo della prima parte di stagione. Tra gli altri ‘big’ che hanno annunciato la loro presenza al Giro anche Nibali, Dumoulin, Valverde, Bernal e Landa.
“La prospettiva di partecipare al Giro d’Italia offre sempre grandissimi stimoli per uno scalatore e il fatto di essere italiano apporta una carica emozionale aggiuntiva – ha spiegato Fabio Aru sul sito della UAE Emirates – e potete inoltre immaginare la mia volontà di trovare sulle strade della Corsa Rosa quelle soddisfazioni che non sono riuscito a cogliere nella scorsa edizione: ho il desiderio di ripagare sponsor, tifosi e organizzatori che mi hanno comunque sostenuto negli ultimi mesi. Il percorso del Giro presenterà molte salite a fronte di una certa quantità di chilometri a cronometro: arriveremo all’appuntamento preparati dal punto di vista tecnico e fisico per interpretare al meglio ogni dettaglio della corsa”.
Renato Sechi