Monumenti Aperti è ormai considerato un appuntamento fisso non solo perché è una straordinaria occasione di riscoperta del territorio e delle proprie radici, contribuendo ad accrescere la consapevolezza delle ricchezze archeologiche, storiche ed ambientali, ma anche perché è un’importante opportunità di crescita e sviluppo turistico.

San Gavino Monreale chiesa monumenti aperti
San Gavino Monreale chiesa di santa Croce

Il Comune di San Gavino Monreale aderisce alla manifestazione nel fine settimana compreso tra il sabato 12 e la domenica 13 maggio. La complessa macchina organizzativa di questa quarta edizione sangavinese è stata avviata con largo anticipo per garantire nuovamente il pieno successo dell’iniziativa e ugualmente un grande coinvolgimento di pubblico. L’obiettivo è quello di consolidare questa importante esperienza per tutta la cittadinanza ed il territorio, che deve configurarsi come appuntamento di primo piano all’interno dell’agenda culturale del Medio Campidano. “Monumenti Aperti 2018” deve pertanto rappresentare per San Gavino Monreale una vetrina di prestigio al pari della Mostra dello Zafferano e del Carnevale Sangavinese.
Forti della consapevolezza che anche quest’anno non verrà meno l’adesione massiccia ed entusiasta dei nostri concittadini, così come non mancherà la presenza di numerosi visitatori e curiosi provenienti dal resto del territorio, invitiamo davvero tutti ad affollare le strade del paese per trasformarlo in un grande centro di aggregazione capace di rinsaldare una comunità che intende riallacciare passato e presente, senso identitario ed apertura verso il più ampio scenario internazionale.
(’edificazione della Chiesa risale presumibilmente al XVI secolo. Si presenta di piccole dimensioni, con volta a tutto sesto, con copertura (almeno fino ai restauri del 1902) di legno. Con la costruzione dell’edificio venne istituita la “Confraternita di Santa Croce”, la più antica e longeva del paese esistente ancora oggi. Is Cunfradas ricoprivano diversi incarichi stabiliti dalla congregazione, tra questi S’Avvisadori, Su Priori, Su Cassieri, S’Obreri e Su Clavariu. Nel passato avevano l’onore di custodire e coltivare le terre, frutto di donazioni, i cui proventi andavano alla chiesa di Santa Chiara. Praticavano, inoltre, una sorta di mutuo soccorso in favore degli appartenenti all’ordine. Nella chiesa, oltre alle mura molto antiche, vi sono custodite numerose opere meritevoli di attenzione, quali il Cristo utilizzato per il Venerdì Santo, poggiato su una croce in ginepro costruita da Francesco Melis nel 1745 e due importanti statue: una della Madonna della Pietà, opera del frate sassarese Antonio Cano del 1818, ed una del Cristo Risorto, restaurata intorno al 1920 dal pittore napoletano Giuseppe Luciani. La statua del Cristo Risorto, ogni anno per Pasqua, viene condotta in processione per S’Incontrucon la Madonna. Nella Chiesa sono, inoltre, presenti altre due statue, di San Narcisio e San Sisinnio. Quest’ultima opera pare sia stata donata, come voto di un villacidrese trasferitosi a San Gavino, dopo un’invasione di cavallette: il santo porta in mano proprio una cavalletta. La Chiesa oltre al patrimonio ligneo custodisce importanti documenti sui possedimenti terrieri e opere donate da diversi fedeli, oltre agli antichi strumenti utilizzati dalla confraternita durante le processioni.)