Cagliari, 28 aprile 2021 – “Sa Die sia l’occasione per ripartire e condividere un momento di riflessione e di prospettiva, cercando nella verità la via maestra per le nostre azioni. Insieme, con convinzione, possiamo e dobbiamo coltivare il seme della rinascita e curare le ferite del popolo sardo e dei popoli di tutto il mondo che oggi piangono le vittime di una pandemia che non ha precedenti nella storia”. Così il Presidente della Regione Christian Solinas nell’Aula del Consiglio regionale in occasione delle celebrazioni per ‘Sa Die de sa Sardigna’, evidenzia l’importanza e l’attualità di una giornata che per l’Isola è l’emblema della libertà e del riscatto.

In apertura del suo discorso, dopo gli interventi dei capigruppo e l’esibizione dei Tazenda che hanno interpretato l’inno sardo “Procurade ‘e moderare”, il Presidente ha letto il messaggio inviato dal Presidente del Consiglio esecutivo della Corsica Gilles Simeoni, teso a rafforzare il senso di fratellanza e solidarietà tra il popolo sardo e quello corso, per lasciare poi spazio a una articolata riflessione de Sa Die dal punto di vista storico ma soprattutto politico. È proprio sull’attualità politica, segnata dal difficile momento storico legato all’emergenza sanitaria ed economica che il Presidente si è soffermato maggiormente, spronando la classe politica nella sua interezza alla ricerca della verità.

“Oggi più che mai sono convinto che per evitare di commettere gli errori del passato si debba compiere il passaggio del rito da celebrazione a paradigma, da mera rievocazione di un fatto storico a modello di comportamento. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere la verità e ammettere a noi stessi e agli altri che la saldatura tra i motti del 28 aprile e la spinta anti feudale ebbero un epilogo che segna una sconfitta per tutti i sardi. Quella sconfitta fu il frutto del tradimento e del discredito che alcuni sardi gettarono sui chi governava quella fase rivoluzionaria”, ha detto il Presidente.