Il fabbricato oggetto della presente relazione, catastalmente identificato al F. NCEtJ 37, Mappale 601, si trova in piazza Marconi, sulla quale si affacciano altri edifici di rilievo quali la chiesa di Santa Chiara (sottoposta a tutela con D.D.R. n. 53 del 24/05,2007). la EN Scuola Elementare (primi decenni del Novecento, in corso di verifica) con la Casa Mereu (sottoposta a tutela con D.D.R. n. 65 del 09/06:2010).
L’area in argomento nel 1854 venne acquisita dal Comune (atto del consiglio Comunale del 30.05. 1854) dal sacerdote Antonio Tuveri, allora direttore della Parrocchia. Ai fini dell’acquisizione il Consiglio deliberò la contrazione di un apposito mutuo al locale Monte di Soccorso, per l’importo di L. 960. mutuo che venne autorizzato con Regio Decreto del Ministro dell’interno del 09.04.1855. Il progetto fu redatto nel Settembre nel 1856 dal Corpo Reale del Genio Civile di Cagliari, con successiva modifica del Settembre 1859. La costruzione fu terminata nel 1861 ma poco più tardi, nel 1864. l’edificio subì un intervento di modifica interna e distributiva progettato dall’architetto Michele Dessi Magnetti di Cagliari, un altro intervento di manutenzione e modifica interna e distributiva progettato e diretto dall’architetto Battista Piras risale al 1878. Tali interventi non hanno alteralo l’assetto originario, fatta eccezione per i prospetti, ma non nella distribuzione interna.
L’edificio ha mantenuto la sua destinazione originaria fino agli anni ’70 del Novecento; nel corso di questo decennio, infatti, gli uffici comunali sono stati spostati nel nuovo edificio (sorto in seguito alla demolizione della chiesa seicentesca di San Sebastiano) dove sono tuttora allocati. Dagli anni ’70 al 2000 è Stato occupato dagli uffici del Comando della Guardia di Finanza. ln seguito l’edificio è stato utilizzato saltuariamente ed è attualmente in disuso. L’edificio. esempio di tipologia a “‘Palattu••. si sviluppa su due livelli, piano terra e primo piano; i prospetti sono realizzati con un’attenzione particolare per la simmetria e il decoro, pur non presentando particolari elementi di arricchimento decorativo. Generalmente questa tipologia tende a creare una gerarchia nei prospetti. distinguendone il principale dai secondari ma in questo caso, essendo l’edificio visibile da tutti e quattro i lati, la gerarchia avviene tra i due prospetti maggiori (quello sulla piazza, da cui si accede all’edificio e quello sulla via Roma) e i due minori (che si affacciano pure sulla piazza). La distribuzione originaria degli ambienti, prevedeva al piano terreno ingresso e vestibolo, la stanza per la Guardia Nazionale, la stanza per l’esattore, i servizi. il locale destinato a custodire i corpi di reato: alle due estremità del piano terra vi erano anche due locali adibiti a Scuola Femminile e Maschile.
Nel primo piano si trovava la stanza del Giudice, la stanza del Segretario del Mandamento. la stanza per il Sindaco e quella per il Segretario Comunale; alle due estremità del piano la Sala Mandamentale e la Sala Comunale.
Le tecniche e i materiali costruttivi sono quelli della tradizione locale con parte basamentale costruita in pietra e murature di elevazione in “ladiri’• e mattoni cotti; i solai e la Struttura portante della copertura sono in legno, il manto di copertura è in coppi. L’edificio esternamente è rivestito, nella parte basamentale con lastre di travertino, per la restante parte intonacato. La fascia corrispondente al piano terra presenta un motivo a finto bugnato, la fascia superiore è liscia.
ln conclusione il suddetto fabbricato, sorto come sede comunale alla metà dell ‘800, presenta indubbiamente i requisiti di interesse culturale di cui al D. Lgs. 42/2004; per l’alto significato che il fabbricato ha rivestito per la storia di San Gavino Monreale se ne propone il riconoscimento di interesse anche ai sensi dell’art. 10 comma 3 lettera d).
Tratto dalla relazione della proprietà trasmessa alla Soprintendenza per i beni culturali.